Catania tour di mezza giornata con la visita del centro storico e con l’aperitivo al mercato.

I nostri suggerimenti: Piazza Duomo – Cattedrale di Sant’Agata – Bellini – Pallazzo Ittar – via dei Crociferi – piazza Dante – Monastero dei Bededittini – piazza Università – Giardini Pubblici – Fontana dell’Elefante – via Etnea – Porta Uzeda – Castello Ursino

Catania è la figlia del vulcano; i catanesi, sempre in lutto per le colate laviche, si rivolgono a Sant’Agata, la loro amata protettrice e salvatrice, a quale sono dedicate otto chiese e la Cattedrale. “Non offendere la patria di Sant’Agata, poiché è vendicatrice dei misfatti”. I catanesi, vulcanici come la loro montagna, ironici, ribelli, sottili, pieni di fantasia e intraprendenza.

Dopo il terremoto del 1693 che distrusse completamente la città, la corona spagnola esentò la curia dal versare donativi, purché le somme fossero investite nella riedificazione di nuovi edifici religiosi. Furono cosi realizzate magnifiche chiese prestigiosi conventi che tesero a “fare isola”, occupando interi isolati. I disastri sono in grado di danneggiare, ma non cancellare le antiche civiltà, ancor oggi fiorenti, fatti di lavi, da lei distrutti e nuovamente risorti.

Dettagli del tour:

  • Durata: max 3h
  • Numero persone: piccoli gruppi, ideali per un trekking urbano
  • Whispers incluso per i gruppi superiori di 25 persone
  • Street market aperitivo
  • Licenza guida turistica
  • Ingressi nelle terrazze più panoramiche della città

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DEPARTURE/RETURN LOCATION 9:00
DEPARTURE TIME 12:00
INCLUDED
Professional guide
Aperitivo Street Food
NOT INCLUDED
Entrance fees
Personal expenditures

 

Additional information

Time Slot03:30/06:30 PM, 09:30/12:30 AM

Catania tour di mezza giornata con la visita del centro storico e con l’aperitivo al mercato.

Piazza Duomo – Cattedrale di Sant’Agata – Bellini – Pallazzo Ittar – via dei Crociferi – piazza Dante – Monastero dei Bededittini – piazza Università – Giardini Pubblici – Fontana dell’Elefante – via Etnea – Porta Uzeda – Castello Ursino

Catania è la figlia del vulcano; i catanesi, sempre in lutto per le colate laviche, si rivolgono a Sant’Agata, la loro amata protettrice e salvatrice, a quale sono dedicate otto chiese e la Cattedrale. “Non offendere la patria di Sant’Agata, poiché è vendicatrice dei misfatti”. I catanesi, vulcanici come la loro montagna, ironici, ribelli, sottili, pieni di fantasia e intraprendenza. La storia della gastronomia catanese è un’opera teatrale, piena d’intrighi, di falsa sobrietà, ma di gusto ricco e pieno. Dopo il terremoto del 1693 che distrusse completamente la città, la corona spagnola esentò la curia dal versare donativi, purché le somme fossero investite nella riedificazione di nuovi edifici religiosi. Furono cosi realizzate magnifiche chiese prestigiosi conventi che tesero a “fare isola”, occupando interi isolati. I disastri sono in grado di danneggiare, ma non cancellare le antiche civiltà, ancor oggi fiorenti, fatti di lavi, da lei distrutti e nuovamente risorti.

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